900presente - Oriente Immaginario

24.01.21

Diretta streaming su Rete Due, 20:30

La XXII stagione di 900presente si inaugura, dopo l’annullamento lo scorso novembre del concerto di apertura previsto, con il concerto Oriente Immaginario, che si svolgerà come da calendario domenica 24 gennaio alle 20:30 presso l'Auditorio Stelio Molo di Lugano Besso.

Una esecuzione senza la presenza del pubblico, in ottemperanza alle normative in vigore per contrastare la pandemia in corso, ma che grazie tuttavia a ReteDue, storico coproduttore della stagione, verrà trasmessa in diretta radiofonica.

Il concerto prevede una riflessione su un concetto proprio della modernità: l’oriente. In esso saranno affrontati dei brani che, proposti cronologicamente, offriranno quasi un excursus storico della compenetrazione musicale tra est ed ovest. Nel brano di Gian Francesco Malipiero, Oriente immaginario, nato come musica di scena per due spettacoli del Teatro del colore di Achille Ricciardi, l’Oriente è un luogo non precisato, caratterizzato da un immaginario esotismo.

Singolare e carica di significato la proposta del brano di Ernst Toch, Die Chinesische Flöte, ispirato dalla stessa raccolta di poesie antiche cinesi dell’epoca della dinastia Tang, pubblicate nell’adattamento tedesco nel 1907 da Hans Bethge all’interno dell’antologia Die chinesische Flöte, raccolta già ispiratrice del Das Lied von der Erde di Gustav Mahler, fatalmente il brano in programma durante quello che si rivelò essere a marzo 2020 l’ultimo concerto della XXI Stagione, prima della chiusura degli eventi pubblici a seguito del diffondersi della pandemia.

Tōru Takemitsu, è stato fra i primi e più importanti compositori orientali che, al contrario, hanno tratto dalla musica occidentale ispirazione per esprimere la propria creatività, creando un linguaggio ibrido di cui Rain coming, distillata evocazione del nascere della pioggia, è uno degli esempi più celebri.
L’Oriente di Claude Vivier è, infine, un luogo reale, vissuto attraverso numerosi viaggi in Giappone, Bali ed Iran, capace di alterare la percezione del mondo e l’estetica stessa del comporre: Bouchara è un canto d’amore infinto, rituale e solenne, scritto interamente in una lingua inventata.

 

Gian Francesco Malipiero, Oriente immaginario
Ernst Toch, Die chinesische Flöte
Claude Vivier, Bouchara
Tōru Takemitsu, Rain Coming

 

Ensemble900
Minji Kim, Nicoletta Zappa, soprani
Francesco Bossaglia, direzione

 

 

 

 

Schools: General, University school

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