Tematismi umbri di tradizione orale: costruzione di percorsi analitici e comparativi
Maria Bocelli, Conservatorio “G. Briccialdi” di Terni
Roberto Leydi, nella sua carriera di etnomusicologo, ha raccolto una notevole quantità di documenti e registrazioni sul campo relativi soprattutto alla musica popolare italiana. Una parte consistente è conservata presso il Centro di Dialettologia e di Etnografia di Bellinzona, imprescindibile bacino di informazioni per chiunque si interessi di ricerca etnomusicologica.
Anche per la ricerca dottorale che sto conducendo, che ha come tema la musica vocale di tradizione orale umbra, il Fondo Roberto Leydi si è rivelato una fonte estremamente interessante, in particolare per verificare la tesi, avanzata da Leydi, di un probabile collegamento tra i canti bivocali presenti sul versante adriatico dell’Italia Centrale e il discanto medievale.
Il semestre che ho trascorso come ospite in Canton Ticino mi ha dato la possibilità di entrare nel vivo dell’analisi, a partire dalla messa a punto di uno strumento di analisi comparativa, guidata dal Prof. Diego Fratelli, docente di musica antica del Conservatorio della Svizzera Italiana, e dal Dott. Andrea A Marca, responsabile del Fondo. Sono emerse ricorrenze strutturali interessanti per quanto riguarda la linea melodica di un gruppo di canti genericamente denominati “del lavoro”, e scelte di ornamentazione che, seppur in modo non sistematico, richiamano soluzioni adottate nel repertorio vocale medievale e rinascimentale. Scopo del mio intervento sarà illustrare quindi se, e in che modo, la tesi proposta da Leydi trova riscontro nelle registrazioni presenti nel suo Fondo e in altri simili, delineando allo stesso tempo i tratti caratteristici del repertorio vocale umbro così come immortalato dalle campagne di raccolta etnografica condotte negli anni immediatamente precedenti il boom economico.
Il fondo archivistico di Giampaolo Coral: tra fonti e formazione musicale professionale
Giorgia Scartezzini, Libera Università di Bolzano
Nel 2025 ha preso avvio un progetto di ricerca dedicato a Giampaolo Coral (Trieste, 1944–2011), compositore italiano il cui archivio musicale è in gran parte conservato presso il Conservatorio della Svizzera italiana a Lugano. Il progetto, condotto nell’ambito di un dottorato di ricerca in Musicologia finanziato dal PNRR presso la Libera Università di Bolzano, supervisionato dal prof. Paolo Somigli e in collaborazione con il Conservatorio di Lugano sotto la supervisione del prof. Massimo Zicari, ha come obiettivo la revisione del catalogo delle opere di Coral, al fine di proporlo per la pubblicazione nei repertori bibliografici e per l’aggiornamento di voci dedicate nei dizionari di musica.
Parallelamente, l’iniziativa mira a valorizzare la figura e l’opera di Coral attraverso l’esecuzione di alcune sue composizioni ed il coinvolgimento attivo di studenti e docenti della Scuola Universitaria di Musica del CSI.
Una parte del progetto prevede un’indagine qualitativa sulle esperienze educative dei partecipanti, analizzate per mezzo di interviste semi-strutturate volte a rilevare strategie interpretative e percezioni del ruolo di Coral nel più ampio panorama della musica d’arte del XX secolo. Quali specificità, sfide e difficoltà emergono nello studio delle sue opere? Con quale probabilità questi brani entreranno a far parte del repertorio canonico? In che misura l’esperienza ha contribuito ad ampliare le loro competenze musicali?
Il progetto intende mettere in luce il valore distintivo della conservazione di questo fondo all’interno di un’istituzione di alta formazione e il ruolo centrale che le pratiche di insegnamento e apprendimento possono assumere nella sua valorizzazione. Il presente contributo offre una prima panoramica della ricerca in corso e discute criticamente le sfide e le prospettive aperte da questo approccio innovativo.
www.conservatorio.ch/opendays-sum
www.conservatorio.ch/iscrizioni
Termine iscrizioni: 20 febbraio 2026
7-9 marzo 2026
Per info: zhen.zu@conservatorio.ch